PROLOGO

 

 

In sottofondo il Tema di James Bond. Classica scenografia con l’obiettivo che si apre e, nel centro, Clive Reston che: guarda verso lo spettatore, punta la pistola e spara. L’occhio dell’obiettivo si allarga a mostrare lo scenario di apertura della nostra storia.

 

                Esterno. Giorno. Londra

La scena si apre con l’obiettivo del mirino di un fucile che inquadra Clive Reston, mentre esce dal Victoria Hospital a Londra e continua a seguirlo, mentre s’incontra, proprio di fronte all’uscita, con Melissa Greville. Ora vediamo l’indice destro del cecchino che si contrae, accarezzando il grilletto, ma senza sparare, poi torniamo all’occhio del mirino, che continua a seguire Clive e Melissa, mentre si avvicinano ad un auto sportiva e li inquadra, mentre partono con Clive alla guida, poi, finalmente, ecco che il dito si stringe ed il colpo parte.

            Ora abbandoniamo l’occhio del mirino e passiamo ad inquadrare l’auto, che perde, improvvisamente, il controllo. Stringiamo su Clive, che, istintivamente, preme il pedale del freno, solo per accorgersi che non funziona. Non solo, la velocità dell’auto continua ad aumentare e l’uomo può solo usare il volante per dirigere la corsa dell’auto.

 

MELISSA GREVILLE.

Clive, che sta succedendo?

 

CLIVE RESTON

(Tentando d fare un sorriso rassicurante)

Per dirla tutta, mia cara, non lo so.

Mentre parla, è concentrato sulla guida, cercando di evitare di investire dei passanti ed intanto, si dirige verso le rive del Tamigi. La corsa è frenetica, il tachimetro indica velocità sempre più alte; tra poco salterà tutto e non gli riesce di farsi venire in mentre niente di meglio di quanto sta facendo. Finalmente, ecco il fiume.  Primo piano di Clive. Il suo volto è una maschera di concentrazione, le labbra sono strette, gli occhi si socchiudono un attimo prima di puntare l’auto dritta contro il fiume. L’auto sfonda un parapetto e, mentre piomba in acqua, vediamo Clive afferrare Melissa e gridare

 

RESTON

Fuori!

 

            Il tuffo è spettacolare, l’auto affonda come un missile, Clive e Melissa nuotano verso la superficie e, mentre riemergono, si sente il tonfo attutito di un’esplosione subacquea. Clive aiuta Melissa ad uscire dall’acqua, mentre accorrono curiosi ed il poliziotto di quartiere ed in lontananza si ode il rumore di sirene. A questo punto, piano americano dell’agente segreto che sfodera uno dei suoi migliori sorrisi sarcastici

 

RESTON

Mio padre me l’aveva detto di fidarmi solo delle Aston Martin.

 

Musica di sottofondo che sfuma, dissolvenza, titoli.

 

Ouverture dei più famosi temi dai film di 007. Sigla grafica in cui, in sincronia con le musiche, sfilano le silhouette dei personaggi del racconto, in particolar modo belle ragazze, tra cui riconosciamo: Leiko Wu ed un'altra ragazza inguainata in una tuta aderentissima, nel contempo scorrono i titoli di testa.

 

 

 

 

Una produzione Carlo Monni Productions

in associazione con MARVELIT ENTERTAINMENT Inc.

 

 

 

 (CAVALIERI MARVEL)

 

N° 29

 

SERVIZI MOLTO SEGRETI

 

(PARTE PRIMA)

 

 

AL SERVIZIO SEGRETO DI SUA MAESTÀ

 

Una produzione MARVELIT

 

Clive Reston, Leiko Wu, Shang Chi, Yelena Belova, Black Jack Tarr,

Melissa Greville, Yuri Stalyenko, Simon Bixby, Carlton Velcro, Pavane,

Con Sir Denis Nayland Smith

e la partecipazione straordinaria di Fu Manchu

 

PRODUTTORE ESECUTIVO

Carlo Monni

 

GRAFICA ED EFFETTI SPECIALI

Fabio Graziano

 

BASATO SU PERSONAGGI E CONCETTI CREATI DA

Sax Rohmer, Steve Englehart & Jim Starlin e Doug Moencb & Paul Gulacy

 

YELENA BELOVA CREATA DA

Devin K. Grayson & J.G. Jones

 

 

SCRITTO E DIRETTO DA

Carlo Monni

 

 

 

SCENA PRIMA

 

 

In sottofondo: tema dalla serie TV “Agente Speciale”

 

 Interno. Giorno. Londra. Sede del S.I.S. (Secret Intelligence Service), meglio noto come MI6

Clive Reston entra nell’edificio sede del S.I.S. si sottopone a tutti i controlli di rito, prende l’ascensore e, quindi, percorre il corridoio, sino all’ufficio del Direttore. Saluta la segretaria, una bella ragazza sui 28 anni circa.

:

RESTON

 Buon giorno Eloise, C voleva vedermi?

 

SEGRETARIA:

TI sta aspettando Clive. Ora ti annuncio.

 

RESTON

(Con un sorriso ammiccante)

Lascia stare, gli farà bene aspettare un po’. Ti trovo magnificamente Eloise, sei diventata anche più bella durante la mia assenza.

 

ELOISE

Sei il solito adulatore Clive, ma non attacca. Scommetto che lo dici a tutte le ragazze che incontri.

 

RESTON

Non a tutte, Eloise, non a tutte. Tu sei sempre nel mio cuore, lo sai ed aspetto sempre che tu mi conceda un appuntamento.

 

ELOISE

(Ammiccando a sua volta)

Vedremo, Clive, vedremo. Su ora è il caso che tu ti faccia vedere da C.

 

RESTON

Come vuoi, mia cara, il dovere mi chiama ed io rispondo.

 

            Così dicendo, Clive apre la porta ed entra in un sobrio, ma ampio ufficio dirigenziale. Alla scrivania sta seduto il Direttore del MI6, il cui nome in codice è C ed è il solo nome con cui lo conosceremo. Clive avanza sino alla scrivania.

 

C

Bentornato Reston, vedo che si è rimesso perfettamente dalla sua brutta avventura.[1]

 

RESTON

(con un’espressione degna del miglior Sean Connery durante i suoi colloqui con M)

Completamente, Sir, non vedo l’ora di rientrare in servizio.

 

C

Meglio così, ho giusto la missione che fa per lei. Le dice niente il nome Raphastan?

 

 

SCENA SECONDA

 

 

                Interno. giorno. Londra. Mayfair.

            La scena ci porta all’interno dell’appartamento di Leiko Wu e vi possiamo vedere la stessa Leiko nella classica tenuta da Judoka, bianca e con la cintura nera, piedi nudi, mentre è in piena seduta di allenamento di arti marziali. Possiamo ammirare la grazia e l’agilità con cui si muove, ma è anche chiaro che vi è in lei un’inquietudine, una rabbia interore, che sfoga in questo modo. Improvvisamente, ecco il trillo del telefono. Leiko termina un salto, con cui spezza una tavoletta di legno con un calcio, poi si avvicina al telefono e risponde.

 

LEIKO

(Visibilmente sudata e con un espressione impenetrabile)

Si sono io. Va bene, sarò pronta in un‘ora, il tempo di una doccia.

 

            Ora la vediamo di spalle, mentre raggiunge la camera da letto e si toglie gli abiti.  Piano americano sui vestiti che scivolano a terra e campo lungo di Leiko, di schiena, che entra nel bagno.

Dissolvenza.

 

 

SCENA TERZA

 

 

Esterno, giorno.  Raphastan

La scena si apre su una piana ai piedi di una catena montuosa dove sporgono alcune tende. È un campo di ribelli Rhapastani o, forse, di terroristi.. La camera carrella pian piano verso una tenda in particolare, per poi portarci al suo interno, sino a vedere un gruppo di uomini che indossano divise impolverate ed in testa hanno la classica Khefia che si usa da quelle parti. Stanno discutendo animatamente tra loro e noi stringiamo sempre più verso di loro, sino a che né che inquadriamo tre. Ora siamo in grado di distinguere cosa dicono.

 

PRIMO UOMO

Sei sicuro che il piano funzionerà?

 

SECONDO UOMO

Ci è stato garantito e chi l’ha fatto sa cosa gli succederà se ci ha ingannato.

 

PRIMO UOMO

È pur sempre un infedele occidentale, perché dovremmo fidarci?

 

SECONDO UOMO

Perché senza di lui, non avremmo mai potuto farlo.

(Si avvicina al compagno e gli poggia una mano sulla spalla.)

Abbi fede, Kassim, il nostro piano non fallirà ed i cani occidentali assaggeranno la giusta collera di Allah

 

 

SCENA QUARTA

 

 

Esterno. Giorno. Mosca. Aeroporto Khodynka. L’Acquario, sede del G.R.U.[2]

Panoramica del complesso dell’Acquario, poi entriamo all’interno e, precisamente, nell’Ufficio del Colonnello Yuri Stalyenko. In piedi sulla porta, c’è l’attendente di Stalyenko, il soldato Rabounski, che annuncia una visita

 

RABOUNSLY

L’Agente Vedova Nera, Colonnello.

 

            Stalyenko alza gli occhi verso la nuova arrivata: Yelena Belova è giovane, ma ha già al suo attivo un buon numero di missioni. Indossa il suo “abito da lavoro”: una tuta nera ultra aderente chiusa sul collo, ma con la pancia scoperta e l’ombelico in bella vista. Aspira a fare del suo nome in codice, Vedova Nera, un nome temuto e rispettato, ma, ahimè, deve condividerlo con la sua originale portatrice, Natalia Alianovna Romanova, una donna che non ha alcuna intenzione di ritirarsi in pensione, né, tantomeno, di morire. Forse è per questo che Yelena ha sul suo volto, incorniciato da un casco di capelli biondi e graziato da un bellissimo paio di occhi grigio azzurri, un’espressione corrucciata. La ragazza si ferma dinanzi alla scrivania di Stalyenko e si mette sull’attenti facendo il saluto militare.

 

STALYENKO

Riposo Tenente Belova, possiamo evitare le formalità militari ragazza. Ho una missione che sembra adatta per una con le tue ehm…capacità.

 

            Tutti noi conosciamo Stalyenko, ormai: è un opportunista che persegue scopi personali e che aspira a diventare Direttore del G.R.U. e, forse, anche Ministro della Difesa. Osservando il suo volto, niente affatto rassicurante, la domanda ci sorge spontanea: qual è il suo secondo fine?

            Yelena non sembra badare a questo, mentre risponde:

 

YELENA

Sono pronta per qualunque compito vorrà affidarmi, signore.

 

STALYENKO

(Cerca di assumere una bonaria aria paterna, ma noi che lo conosciamo, non ci caschiamo per nulla)

Immagino che tu sia al corrente di quanto è successo al Teatro Bolshoj tre giorni fa?

 

YELENA

L’assalto dei terroristi kremenistani guidati da Irina Terenko? Certo, so quello che senno tutti in Russia.[3] Solo grazie alla Guardia d’Inverno si è evitato un massacro.

 

STALYENKO

Precisamente. Ti sei chiesta dove i ribelli avessero preso finanziamenti ed esplosivo per quell’impresa? Beh, noi ed i nostri colleghi del S.V.R.[4] abbiamo trovato una pista sicura, una pista che porta fuori dei confini della Rodina.[5] Ora dobbiamo passare all’azione ed è qui che occorri tu, Agente Chyornaya Vdova.[6]

            Dissolvenza.

 

 

SCENA QUINTA

 

 

            Interno. Metà pomeriggio. La residenza londinese di Sir Denis Nayland Smith.

            Troviamo il vecchio gentiluomo in sedia a rotelle a colloquio nientemeno che con C, il già citato direttore del MI6. La cosa non è sorprendente, se teniamo presente che, prima di ritirarsi in pensione, Sir Denis era stato egli stesso C per diversi anni. Il volto di Sir Denis è un misto di preoccupazione e determinazione. Questo vecchio guerriero ne ha viste di cose nella sua lunga vita (Giova ricordare che, nonostante dimostri circa 80 anni, ne ha, in realtà 120 e che il suo invecchiamento è stato rallentato dall’ingerimento di alcune gocce dell’Elixir Vitae di Fu Manchu), è sopravvissuto a 90 anni di lotte con un avversario letale ed insidioso,contro cui non è mai stato veramente vittorioso ed ha visto morire più persone care di quante un uomo pensa di riuscire a sopportarne.Dal suo volto preoccupato.Stacchiamo ad una panoramica della stanza, mentre Smith si rivolge al suo ospite.

 

SIR DENIS

Avrei preferito che Clive non fosse rimandato in azione tanto presto, ma immagino che non ci fosse altra scelta.

 

C

Lei sa benissimo che non c’era, Sir Denis, d’altra parte, la vita di Clive è, comunque, in pericolo, sia che resti a Londra, oppure vada via.

 

SIR DENIS

Lo so, lo so, ma non deve piacermi, giusto? Piuttosto… è proprio certo di quello che mi ha detto?-

 

C

Certo quanto può esserlo chiunque. Questo è stato ritrovato tra i resti della Jaguar di Reston.

(Mostra a Sir Denis un piccolo apparecchio elettronico non più grande di un unghia)

Il nostro reparto scientifico l’ha analizzato. Era programmato per distruggere i sistemi elettronici dell’auto, prima e farla esplodere poi. È stato attivato da un raggio laser ad alta frequenza. E non è tutto, vi era stata incisa una microscopica scritta, visibile solo al microscopio.

 

Sir Denis aggrotta la fronte, un modus operandi bizzarro, ma che gli ricorda qualcosa. Non è possibile, però, il responsabile è morto senza possibilità d’errore.

C comprende la sua perplessità e risponde:

 

C

So cosa sta pensando e potrebbe essere vero, la scritta diceva: “Con i saluti di Simon Bretnor”.

            E sul volto teso di C mentre pronuncia queste parole…

            Dissolvenza.

 

 

SCENA SESTA

 

 

            Esterno. Crepuscolo. Londra.

            Clive Reston è fermo dinanzi all’appartamento di Melissa Greville. Il suo intento è chiaro: salutare la ragazza prima di partire per la sua nuova missione. C’è incertezza nel suo volto, forse non è scritto nel suo destino di avere una relazione stabile e Melissa è troppo una brava ragazza per rovinarle la vita. Le farebbe solo un favore a lasciarla andare. Naturalmente, queste considerazioni durano solo poche frazioni di secondo, ma è un’esitazione, che gli impedirà di premere il campanello, perché, improvvisa alle sue spalle, ecco risuonare una voce metallica:

 

VOCE

(fuori Campo)

Clive_Reston_devi_morire!

 

            Clive si volta verso la sorgente della voce e nel farlo estrae la sua pistola e, contemporaneamente, salta di lato, evitando due raggi di calore che escono dagli occhi di quello che sembra un uomo avvolto da un ampio impermeabile e con un cappello calato a coprire il volto. Inquadrando il volto di Clive vi notiamo perplessità, ma anche determinazione.

            Inizia un conflitto a fuoco alquanto strano, perché al tizio imbacuccato se ne sono aggiunti altri due perfettamente uguali (Anche il colore degli impermeabili e dei cappelli è lo stesso) Un colpo di Reston fa saltare il cappello ad uno dei tre, rivelando una testa metallica, quella di un robot che ripete la stessa frase

ROBOTS

Clive_Reston_devi_morire!

 

            Un colpo di Clive raggiunge la testa del robot abbattendolo, ma ci sono gli altri due, poi, ecco fermarsi, con stridore di freni, una Lotus, proprio di fronte a loro. Ne scende Leiko Wu, che spara con mira perfetta, colpendo la base del collo di uno dei robot e staccandogli di netto la testa, poi è Clive ad abbattere il terzo. Infine, si avvicina a Leiko ed ostentando calma ed indifferenza, le si rivolge:

 

RESTON

Come sempre, mia cara Leiko, il tuo tempismo è notevole.

 

LEIKO

(guardando i robot)

Ma cosa sono? Chi li ha mandati ad ucciderti?

 

RESTON

Non li riconosci? Sono giocattolini di un nostro vecchio amico: Mordillo.

 

LEIKO

Non è possibile Clive, Mordillo è morto, lo sai.

 

RESTON

Mi chiedo se lo sappia anche lui. Beh immagino che ne sapremo di più, prima o poi. Mi stavi cercando cara?

 

LEIKO

(Sprezzante)

Sai benissimo che ci hanno assegnato in missione insieme, Clive. E tu che ci fai qui? Eri venuto a salutare la tua Miss Greville?

 

RESTON

(con accento duro)

Non è la mia Miss Greville e, comunque, non dev’essere in casa o, a quest’ora sarebbe già uscita. Su andiamo via, non voglio essere qui quando arriveranno quelli di Scotland Yard.

 

            Salgono nelle rispettive auto e partono sgommando.

E su questa scena…. Dissolvenza e...

 

 

INTERVALLO

 

 

Ora potete alzarvi, fare rifornimento di popcorn, prendere qualcosa da bere, fare anche altre cose e poi e poi tornate qui, pronti per il secondo tempo

 

Fatto? Ottimo, perché l’azione ricomincia.

 

 

SCENA SETTIMA

 

 

Interno. Giorno. Londra

Siamo nell’appartamento di Shang Chi e troviamo il nostro protagonista, a petto nudo, nella classica posizione del loto, immerso in meditazione. Si scuote solo quando sente suonare il campanello. Va ad aprire e si trova di fronte Sir Denis Nayland Smith e Black Jack Tarr.

 

SIR DENIS

Posso entrare Shang Chi?

 

            Senza parlare, il figlio di Fu Manchu li fa entrare, per poi chiudere la porta alle loro spalle. Sr Denis si rivolge al giovane senza indugi.

 

SIR DENIS

Shang Chi, io e te abbiamo avuto degli screzi in passato, ma tu credi che io sia un uomo d’onore?

 

            Primo piano di Shang Chi e del suo volto da cui non traspare alcuna emozione.

 

SHANG CHI

Coloro per cui ha lavorato non sempre lo sono stati, ma lei si Smith.

 

SIR DENIS

Shang Chi tu sai che sono affezionato a Clive Reston come se fosse il figlio che non ho mai avuto, ma so che fra voi ci sono stati molti screzi in passato, ti chiedo: sei disposto ad aiutarci a salvare la sua vita da coloro che desiderano togliergliela?

 

SHANG CHI

Io e Reston siamo molto diversi, ma ho imparato a stimarlo ed egli ha spesso rischiato la sua vita per salvaguardare la mia. Parlate Sir Denis, vi aiuterò.

 

BLACK JACK TARR

Ben detto cinesino, sapevo che non ti saresti tirato indietro.

 

SIR DENIS.

È una missione non ufficiale, Shang Chi, tu e Black Jack agirete come privati cittadini ed i rischi…

            La voce di Smith sfuma e così pure la scena che finisce con una dissolvenza.

 

 

SCENA OTTAVA

 

 

Esterno. Notte. Da qualche parte lungo il confine tra il Rhapastan e la Siria.

Il camion si muove alla migliore velocità consentita dalla strada dissestata. È uno dei tanti che segue la via dei contrabbandieri. La situazione del Raphastan non è delle migliori. Il vecchio regime, è stato abbattuto, mentre si apprestava a scatenare la guerra batteriologica contro i suoi nemici, grazie anche agli sforzi congiunti, diciamo così, delle due donne che condividono il nome di Vedova Nera,[7] ed il paese è stato occupato da truppe sotto la bandiera dell’’O.N.U. In seguito, il prestigioso organismo ha assunto il governo diretto del paese, nominando un organismo di controllo formato da funzionari appartenenti ai cinque paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza. Questo nuovo organismo ha assunto tutti i poteri per un periodo di cinque anni, durante i quali, il paese dovrà essere riorganizzato.  L’esercito è stato sciolto e sostituito da truppe sotto la bandiera dell’O.N.U. composte, perlopiù, da militari americani, russi, britannici e francesi, oltre che di altre nazioni. Le funzioni di polizia e sicurezza sono in gestione allo S.H.I.E.LD. la situazione, però, è tutt’altro che pacificata, il vecchio regime era odiato da tutti o quasi, ma ciò non ha molta importanza: ci sono sempre coloro che pensano di avere un motivo per ribellarsi e coloro che pensano solo a  sfruttare la situazione per i loro fini. In parole povere, la legge è un concetto evanescente sulle montagne e l’autista del camion sta per accorgersene.

 

AUTISTA

Un posto di blocco, prevedo grane.

 

            Un personaggio avvolto in un ampio caffettano che lo copre da capo a piedi, per cui è impossibile capire se è uomo o donna, si rivolge all’autista:

 

PERSONAGGIO MISTERIOSO

Soldati?

 

AUTISTA

No, non vedo divise, sembrano guerriglieri piuttosto. Dovrò fermarmi e sperare che non abbiano sospetti.

 

            Il camion rallenta sino a fermarsi. Gli uomini del posto di blocco parlano con l’autista nella loro lingua e noi, naturalmente, non capiamo nulla. Il personaggio misterioso non parla, è molto dubbio che capisca quello che dicono. Uno dei guerriglieri rivolge una domanda all’autista ed alla risposta ride. Un altro si avvicina al Personaggio Misterioso e gli parla, il suo interlocutore scuote la testa, è chiaro, ormai, che non capisce la lingua. Qualcosa mette in sospetto il guerrigliero, forse gli occhi chiari dell’altro. Afferra il caffettano e tira. Il cappuccio cade, rivelando il volto di Yelena Belova.

            E su questa, non del tutto inaspettata, rivelazione… dissolvenza.

 

 

SCENA NONA

 

 

            Interno. Primo Pomeriggio. Langley, Virginia.

            Panoramica sull’interno della sede della C.I.A. col famoso sigillo con l’aquila sul pavimento inquadrato dall’alto. Proseguiamo, poi lungo un corridoio, sino ad arrivare ad un ufficio. All’interno dell’ufficio ci sta un uomo che conosciamo: il suo nome è Simon Bixby, ci basta un’occhiata per trovarlo subito antipatico. La sua vocazione sono i complotti, la manipolazione di persone ed eventi per i suoi scopi. In questo momento, lo vediamo mentre parla con uno dei suoi sottoposti

 

BIXBY

Ed è tutto qui?

 

IMPIEGATO

Si signore, è arrivato poco fa, Priorità Arancione, Codice X21. È in codice, devo farlo decifrare?

 

            Bixby guarda il foglio su cui ci sono una serie di lettere e numeri in sequenza apparentemente casuale e scuote la testa.

 

BIXBY

Non è necessario, Fenton, provvedo io e penserò anche al resto, lei può andare adesso.

 

IMPIEGATO

Va bene, signore, grazie.

 

L’uomo esce e Bixby guarda di nuovo il messaggio. Possiamo osservare il suo volto e capiamo che ha già decifrato il suo contenuto, ma ha qualche motivo per non rivelarlo; infatti, fa un mezzo sorriso, piega accuratamente il foglio e lo infila nella sua cassaforte.

 

 

SCENA DECIMA

 

 

Esterno. Mattino. Un jet diretto chissà dove.

A bordo, due vecchie conoscenze: Shang Chi e Black Jack Tarr. Ai comandi del piccolo aereo c’è il massiccio inglese. Shang Chi è silenzioso e lo vediamo scrutare fuori, immerso in chissà quali pensieri. Forse pensa a Leiko Wu, forse al nemico che stanno cercando.

 

TARR

E così, cinesino, ti dico che non mi dispiace affatto tornare in azione. Ok, ho la mia età, non lo nego, ma non credo di esser fatto per passare il mio tempo a coltivare api come quel prozio del nostro Reston.

 

            Shang Chi non risponde, sembra altrove con la mente, o, forse è distratto dalla vista che si para sotto di lui, quella di un atollo corallino, circondato da una barriera di rocce e con stranissime costruzioni che sembrano uscite da illustrazioni di vecchi libri di fiabe o dalle visioni di Andy  Warhol.

 

TARR

Eccola Cinesino, la nostra meta Sembra proprio rimasta com’era l’ultima volta che l’abbiamo vista: un’accozzaglia di assurdità. Ma forse è il posto giusto per scoprire chi vuole morto il nostro amico: l’Isola di Mordillo

 

 

SCENA UNDICESIMA

 

 

Esterno. Notte. Da qualche parte lungo il confine tra il Rhapastan e la Siria.

            Non appena il suo segreto è, scoperto, Yelena Belova, la Chyornaya Vdova, sferra un calcio all’uomo davanti a lei e si sbarazza del resto del travestimento, rivelando il suo solito costume, poi urla all’autista:

 

YELENA

Vai, filiamo!

 

AUTISTA

Ma… ma…

 

YELENA

(A voce alta ed alterata)

Niente discussioni, fila!

 

            Mentre parla, ha afferrato un Kalashnikov e risponde al,fuoco che i guerriglieri hanno aperto contro il camion che fugge. I suoi colpi sono precisi, ma anche tra i guerriglieri ci sono buoni tiratori, una gomma viene colpita, il camion sbanda e, dopo una breve andatura a zig zag, piomba in un burrone, rotola sino a schiantarsi nel fondo, poi il serbatoio della benzina esplode.

            Dissolvenza.

 

 

SCENA DODICESIMA

 

 

            Interno. Notte. Cina.

            Siamo nella fortezza di Honan, un vero angolo di Cina medioevale nel 21° secolo, l’impenetrabile rifugio di un uomo temuto in tutto il mondo: Fu Manchu, il dottore del Diavolo. Eccolo, sdraiato con un narghilè a portata di mano ed una delle sue concubine sdraiata al suo fianco, quando entra uno dei suoi servi.

 

SERVO

Oh potente Fu Manchu, vengo ad informarti che ogni cosa sta procedendo secondo quanto da te stabilito.

 

FU MANCHU

Eccellente Chen, puoi ritirarti adesso, non avrò più bisogno di te sino a domani.

 

CONCUBINA

Stai forse tramando qualcosa contro i tuoi nemici, mio signore?

 

FU MANCHU

Non sono pensieri per te, mia cara, ma… si: ho iniziato un nuovo gioco di cui i miei nemici sono le inconsapevoli pedine, Un gioco che mi divertirà moltissimo.

 

 

In sottofondo, il tema di : “Vivi e Lascia morire”. Passano i titoli di coda

 

 

FINE PRIMA PARTE

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Fine di un episodio abbastanza anomalo, ma non preoccupatevi, perché dal prossimo episodio si torna alla normalità. Questo è solo un divertimento che mi sono voluto prendere una volta tanto.

1)       Il Raphastan è uno degli stati fittizi del Marvel Universe che spesso uso per dire la mia in questioni di politica internazionale e non. In questo caso, la sua situazione ricorda, forse, altre più familiari

2)       Mordillo non è il cartoonist sudamericano,ma un vecchio nemico di Shang Chi di cui saprete di più nel prossimo episodio. Nel frattempo vi anticipo che è irrimediabilmente ed irrevocabilmente morto. Ma se le cose stanno così, allora chi…?

Nel prossimo episodio: ci sono molte forze all’opera nel Raphastan, ,a cosa sta succedendo davvero da quelle parti? Scopritelo proprio qui: stesso Marvel canale, stessa Marvel ora. -_^

 

 

Carlo



[1] Come visto nell’episodio #25

[2] Glavnoye Razvedovatel'noye Upravlenie (Amministrazione Centrale Informazioni) il Servizio Segreto delle Forze Armate Russe

[3] E che potreste sapere anche voi, leggendo The Others #11 con l’ultima, per ora, avventura della Guardia d’Inverno

[4] Sluzhba Vneshney Razvedki (Servizio Informazioni Estero) il successore del K.G.B. per lo spionaggio all’estero.

[5] Madrepatria in russo

[6] Vedova Nera in Russo

[7] Black Widow: The itsy, bitsy spider #1/3 (Cavalieri Marvel, MITA; #6/8)